Il dolore al ginocchio limita la mobilità e compromette la qualità di vita nel 25% degli adulti; la Sindrome della Bandelletta Ileotibiale rappresenta la causa più comune di dolore nella regione laterale del ginocchio.
È stato visto per la prima volta nelle reclute del Corpo dei Marines degli Stati Uniti durante il loro allenamento nel 1975 e da allora è stato diagnosticato frequentemente in corridori di lunga distanza, ciclisti, sciatori e giocatori di hockey, basket e calcio (è la seconda causa di infortunio nei runners con un’incidenza del 5-14%).
È una sindrome da sovraccarico che determina infiammazione e dolore sul condilo laterale del femore, quindi lateralmente al ginocchio proprio dove si inserisce la Bandelletta Ileotibiale.
Questa è una struttura tendinea fibrosa e rigida che si estende dal Tensore della Fascia Lata e dal Grande e Medio Gluteo, decorre lateralmente sulla coscia e si inserisce sulla tibia nella regione antero-laterale, sul Tubercolo del Gerdy. Il dolore solitamente è continuo e si accentua nei movimenti di flesso-estensione del ginocchio, soprattutto nel range 0-30°, a causa di compressione e sfregamento (impingement) della Bandelletta Ileotibiale sulla sua inserzione a livello del ginocchio.
Questa Sindrome, spesso definita anche come Ginocchio del Corridore, è particolarmente frequente nei corridori ed è generalmente causata dalla corsa in discesa, dalla corsa su superfici irregolari o inclinate e da un eccessivo carico.
Sono differenti i fattori predisponenti, quelli di più frequente riscontro sono:
– debolezza della muscolatura glutea (determina una rotazione interna della coscia e adduzione del ginocchio durante la fase di appoggio nella corsa, ciò causa compressione e sfregamento nella zona laterale del ginocchio);
– debolezza degli abduttori dell’anca;
– corsa con i piedi troppo stretti associata ad una iperpronazione del piede e ad un ginocchio varo;
– dismetria arti inferiori;
– piede cavo o piatto.
Trattamento della bandelletta ileotibiale
Il trattamento è conservativo ed è mirato alla risoluzione dell’infiammazione che è alla base del dolore ed eventualmente del gonfiore. Generalmente la risoluzione completa dei sintomi e il ritorno all’attività avvengono in 6-8 settimane.
In fase acuta si interviene nei seguenti modi:
– RIPOSO e LIMITAZIONE di tutte quelle attività capaci di causare dolore;
-APPLICAZIONE LOCALE DI GHIACCIO per 20 minuti 4-5 volte al giorno;
– TRATTAMENTO MIOFASCIALE e dei PUNTI TRIGGER a livello di bicipite femorale, vasto laterale, tensore della fascia lata e grande gluteo;
– TERAPIA MEDICA con antinfiammatori;
– TERAPIA FISICA: come la TECAR, gli ULTRASUONI, le CORRENTI ELETTRICHE ANTALGICHE, LASER e ONDE D’URTO.
Quando questa fase acuta sarà risolta si lavora sulle disfunzioni muscolo-scheletriche, quindi sulla riduzione delle retrazioni muscolo-tendinee con specifici esercizi di stretching, sul rinforzo dei muscoli deficitari e sul trattamento di eventuali problemi a livello biomeccanico.
Il ritorno alla normale attività deve quindi essere graduale; quindi in fase di riabilitazione dovrà essere fornito sempre un carico adeguato alle condizioni fisiche del paziente. Il trattamento conservativo è risolutivo nella quasi totalità dei casi, quindi il trattamento chirurgico è riservato ai casi che si mostrano refrattari al trattamento conservativo seguito per almeno 6 mesi. Esistono diverse opzioni chirurgiche, tra cui il rilascio della Bandelletta Ileotibiale percutaneo o aperto, l’allungamento della Bandelletta Ileotibiale con una plastica Z, la borsectomia della Bandelletta Ileotibiale aperta e lo sbrigliamento artroscopico
Bibliografia
> Iliotibial Band Friction Syndrome
Andrew Hadeed; David C. Tapscott.
Last Update: June 7, 2020.
>Iliotibial Band Syndrome in Runners: Biomechanical Implications and Exercise Interventions
Robert L Baker , Michael Fredericson
Phys Med Rehabil Clin N Am 2016 Feb;27
>Iliotibial band syndrome
James Pegrum orthopaedic fellow , Alex Self, Nick Hall general practitioner Nuffield Orthopaedic Centre, Oxford, UK; The Newcastle upon Tyne Hospitals NHS Foundation Trust, Freeman Hospital, Newcastle upon Tyne,Ueckhampton Surgery, Cheltenham, UK
>Phil Arminger, Michael A.Martyn
Stretching per la flessibilità funzionale
PICCIN
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